Il nostro blog ha fatto una lunga pausa estiva. E sperava di riprendere le trasmissioni portando buone notizie su quella che è la ragione di fondo del suo esser nato: il salvataggio del Conolly. Naturalmente abbiamo cercato di scrivere e trattare di tanti altri temi più o meno legati al principale, ma la nostra ragione sociale è quella. E purtroppo non ci sono buone notizie al proposito. Sono stati fatti alcuni lavori, è vero, di messa in sicurezza dei tetti ma poi tutto si è di nuovo fermato e non si vede chi possa riaccendere i motori. Ho avuto modo di visitare un paio di volte il quartiere Conolly in questa estate e voglio riportare alcune impressioni sincere. Intanto i lavori mi hanno dato l’impressione di essere stati fatti in “estrema” economia fermandosi sulla soglia di un vero recupero e poi la manutenzione interna è stata completamente abbandonata, così la vegetazione ha avuto modo di invadere di nuovo tutto e di svolgere la sua deleteria opera su ciò che magari ancora resisteva. Insomma – è vero – non ci piove più ma per tutto il resto ogni cosa è come prima. Ed anche di quell’accordo di cui si sentiva parlare qualche mese fa, un accordo tra Asl ed Università per il completamento dei lavori e per la definizione di un progetto sull’utilizzo dell’immobile si sono perse le tracce in quella sorta di porto delle nebbie che è diventata Siena, almeno in certi settori.


Eppure, da altre parti, qualcuno ha puntato sul recupero dei vecchi immobili ospedalieri ed è riuscito mettere su una situazione di grande interesse. Mi riferisco a Lisbona per il suo ospedale M. Bombarda che oggi si può visitare (pagando) per vedere l’unico panopticon risanato e restituito alla memoria pubblica. Allego qui sotto i riferimenti per visitarlo virtualmente, scusandomi del fatto che il parlato è in portoghese e quindi si perde molto. Ma alcune immagini non hanno bisogno di parole.
Vi consiglio, pertanto, di visitare il sito della “associação portuguesa de arte outsider” all’interno del quale troverete anche un bellissimo filmato sul loro Pavilhão de Segurança e Museu do Hospital Miguel Bombarda. Il Pavilhão de Segurança è l’omologo del nostro Conolly (o forse viceversa – visto i differenti stati di manutenzione).
Qualcuno mi sa spiegare perché a Siena non si può fare?