Riceviamo e volentieri pubblichiamo il contributo di Donatella Lessio sul folle e la sua funzione (anche) positiva, sia nell’individuo che nel gruppo. Una notazione a margine: siamo sempre stati convinti che l’etimologia, a cui la Lessio spesso ricorre, riesca qualche volta a ribaltare i significati delle parole più comuni, riportandone alla luce altri che si sono persi per strada. Da meditare…
Il Folle (Latino Follis: sacco vuoto, testa vuota) è l’aspetto della personalità deputato alla creatività, alla relazione, al gusto del sovvertimento e alla ricerca del piacere.
Il Folle viene da sempre studiato dal punto di vista sociale, comportamentale, emotivo, psicoanalitico, come elemento integrato sia del corpo-uomo che del corpo-gruppo, pur essendo da questi anche ghettizzato e isolato in quanto espressione del disordine al di là della norma condivisa. In definitiva, la funzione del Folle è quella di far vedere, estroiettato al di fuori dell’insieme univoco, ciò che diverge da quello stesso insieme, pur facendone parte.