Panapticon, un termine che oggi è divenuto ormai emblema e radice di tutte quelle pratiche occhiute che sempre di più scavano nella nostra privacy e che fanno sì che la nostra intera vita sia studiata e spesso violata, quando va bene, a puri fini di marketing, quando va peggio, per un vero e proprio restringimento della nostra libertà. Si pensa subito a “1984” di Orwell e al Grande Fratello che dall’atmosfera angosciosa di quel libro è poi travalicato nelle ossessive immagini delle varie tv che replicano il format che porta quel nome come se fosse ormai l’unico modo di diventare famosi. Ma com’è possibile – ci si potrebbe chiedere – che una tale mostruosità sia stata partorita dalla mente di Jeremy Bentham, personaggio magari complesso e bizzarro, ma sincero illuminista, sostenitore della Rivoluzione Francese, fondatore della filosofia utilitaristica?
Forse, cercando di adoperare un criterio storicistico, si può sciogliere il dilemma, scoprendo cose diverse, poco note e comunque interessanti.