Racconterò una storia

Questo blog “Salviamo il Conolly” è stato pensato e creato per sostenere la campagna di raccolte firme che abbiamo organizzato per partecipare al censimento dei Luoghi del Cuore lanciato in questi mesi dal Fai.

Vi sono stati pubblicati pezzi di vario genere: dal lancio della raccolta e le sue ragioni al racconto della storia del quartiere Conolly, dalla biografia di colui (John Conolly, appunto) che gli ha dato il nome alle riflessioni sul panopticon di benthamiana memoria, fino ad alcune storie di pazienti che (non solo in quel padiglione) hanno vissuto parte della loro vita in manicomio. In questo momento siamo in attesa dei risultati ufficiali da parte del Fai, risultati che arriveranno a febbraio.

Il rischio pertanto era che il blog rimanesse silente fino ad allora.

Ho pensato pertanto di riempire questo vuoto raccontando una storia. È un progetto che ho nel cassetto già da un po’ di tempo e che naturalmente ha diversi punti di contatto con la vicenda legata al Conolly. È infatti una sorta di fiction attraverso la quale si raccontano le mutazioni a cui l’ambiente che si occupa di sociale in genere, e quello che si occupa di psichiatria in particolare, sta andando incontro in questo periodo di crisi.

Il mio tentativo, non so quanto riuscito, è quello di dare un piccolo spaccato di come si è sviluppata ai giorni nostri quella parte di assistenza psichiatrica che si interessa di reinserimento sociale e lavorativo sostenuta, almeno in parte, attraverso la cooperazione sociale. Il movimento cooperativo di questo tipo, molto presente anche a Siena, e che ha alle spalle diversi decenni di storia, sta vivendo adesso un momento critico e rischia di subire mutazioni importanti trasformandosi in altro se non addirittura di finire.

È naturalmente una storia inventata, almeno nei personaggi e nei fatti raccontati, anche se molto verosimile. È invece ambientata in luoghi conosciuti e familiari per molti di noi: la valle di Porta Giustizia. È una storia che tenta di mescolare le vicende di fantasia con quelle molto più reali della crisi generale di questi anni e della la crisi di Siena in particolare, raccontata in un modo metaforico e surreale.

da-torre

C’è inoltre un filo leggero di thriller che spero renda interessante la lettura.

Il titolo: La notte che crollò la Torre.

La pubblicherò a puntate con una cadenza bisettimanale, al martedì ed al venerdì.

Saranno naturalmente graditi commenti, anche se critici fino alla stroncatura.

Appuntamento allora a martedì con il primo capitolo: Mimma.